Giuseppe Campani "Night and Day Projection Clock"

Giuseppe Campani "Night-day projection clock"

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Titolo dell'opera:

Orologio notturno-diurno a proiezione

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Author/ School/ Dating:

Giuseppe Campani (Castel San Felice, 1635 - Roma, 1715)

Technique and Dimensions:

Carved ebonized pear, cast bronze, painted copper

Inventario:

G.P.B.2533

Acquisizione:

Villa Brignole-Sale 1932 Genova

Ambito culturale:

analisi stilistica

Autore:

Campani, Giuseppe Castel San Felice, 1635 - Roma, 1715

Descrizione:

La mostra in rame dipinto presenta al centro, circondato da un brano di cielo su cui, agli angoli, sono state disposte quattro testine prive di corpo con le guance gonfie simboleggianti i venti, il quadrante con le cifre romane a giorno, su cui è stata dipinta una scena mitologica, dove il Tempo è raffigurato mentre indica un personaggio femminile appena entrato in un piccolo vano, identificabile, per la presenza della lancia e dell'armatura, nella dea Minerva, protrettrice delle scienze e delle arti, una giovane donna languidamente assisa su un trono, rappresentata mentre regge nella mano destra alcune mele, e pertanto forse riconoscibile in Venere. Questa composizione, che potrebbe ipoteticamente simboleggiare la vittoria con il trascorrere del tempo della sapienza sulla bellezza e l'amore terreno, palesa nella ponderata ed equilibrata postura dei personaggi, nell'elegante andamento delle vesti, nel modo di delineare i volti e il corpo maschile, la presenza di una mano appartenente a un artista attivo a Roma, verosimilmente verso la fine degli anni Settanta e l'inizio del nono decennio del XVIII secolo, all'interno dell'entourage di Carla Maratta e strettamente legato ai suoi classici modelli, tanto che non si esclude che possa essersi formato presso di ului. Dagli esiti maratteschi, sia la preziosa e accesa gamma cromatica, impreziosita, in corrispondenza dei toni del blu, del giallo e del bianco, da riflessi che accompagnano la disposizionedelle pieghe, suggerendole, sia la stresura dei passaggi chiaroscurali utilizzati per esaltare la matericità delle stoffe, la lucentezza dei metalli, la morbidezza dell'epidermide e la plasticità dei muscoli. Orologio notturno-diurno a proiezione caratterizzato dalla monumentale forma architettonica tipica dell'ambiente romano: con base articolata in sporgenze e rientranze, su cui si imposta la mostra a forma rettangolare, simulante il frontone di una cappella, con colonne laterali, fastigio a forma di timpano curvilineo e alta edicola centrale, che ospita, celato da uno sportello ligneo scorrevole, il dispositivo per proiettare le ore sulla parete durante la notte. Due ghirlande in bronzo dorato, sostenute al centro da una cartella a forma di scudo, sono sospese alle pareti laterali del timpano. Probabilmente era decorato da altri elementi in metallo o pietre dure. La mostra in rame dipinto ospita il quadrante per le ore diurne in metallo dorato con cifre romane incise. L'orologio proiettava le ore notturne mediante un congegno simile a una lanterna magica, creata appositamente da Giuseppe Campani. Successivamente, in concomitanza con l'arrivo a Genova dell'orologio, Ganzinotto ne modificò il meccanismo aggiungendo lo svegliarino.

Object Type:

Furniture

Epoca:

-

Inventario:

G.P.B.2533

Misure:

92,5 61 30 cm

Provenienza:

Italia

Location:

Ground floor lounge (inv. no. G.P.B. 2533)

 

The large night clock signed by Giuseppe Campani, whose internal mechanism (still present) was partially modified during the eighteenth century by Ganzinotto, a watchmaker active in Genoa in the first half of the eighteenth century, is a work of exceptional interest, both from the technical and artistic point of view. In fact, it is one of the very rare signed examples of a projection clock, a type created by Giuseppe Campani for which he obtained a special licence from the Pope in 1668. Thanks to a very powerful lens, the image of the dial was projected on to a wall or ceiling while a special crank escapement rendered the clock silent, seeming a foretaste of the eighteenth-century magic lantern. The monumental shape of the piece is reminiscent of a Baroque altar, while the painted face, depicting an Allegory of the Triumph of Wisdom, is from a student of Carlo Maratta.