Le volte dei salotti e delle gallerie sono affrescate da alcuni dei nomi più importanti della decorazione barocca e rococò, coinvolti dagli illustri proprietari che si sono susseguiti nel corso del tempo.
L’Anticamera del Duca di Genova, ad esempio, vera e propria camera picta, risale alla committenza diretta dei Balbi, primi proprietari della dimora che, con lungimiranza e raffinatezza di scelte, coinvolsero Valerio Castello (1624-1659), artista chiave dell'età barocca genovese.
Pittore prediletto dei Durazzo fu invece Domenico Parodi (1672-1742) che, per oltre un decennio, venne coinvolto con continuità lasciando sulle volte del palazzo alcune tra le sue migliori prove, come dimostra la meravigliosa scena del Trionfo di Bacco, sopra la porta di ingresso della celeberrima Galleria degli Specchi.
Ma si contano altre preziose prove ad affresco di mano di Giovanni Battista Carlone (1603-1680), di suo figlio Giovanni Andrea (1639-1697), di Lorenzo de Ferrari (1680-1744) e interventi ottocenteschi, risalenti all’epoca Savoia, in qualche caso – come per il magnifico Salone da Ballo – diretti da Michele Canzio (1788-1868) o eseguiti da maestri dell’Accademia quali Giuseppe Isola (1808-1893) e Giuseppe Frascheri (1809-1886).
Circa i soggetti rappresentati, le iconografie venivano progettate non solo volendo chiaramente alludere ai valori a cui aspirare, ma anche esaltando, senza troppi filtri, le virtù dei committenti grazie a un linguaggio pittorico portatore di un messaggio didascalico-moraleggiante e scopertamente autocelebrativo.