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Cranio di "Ursus Spelaeus, Ros." dalla Caverna delle Fate
ambito pleistocenico
cranio
Pleistocene superiore - 100.000 a.C. - 10.000 a.C.
Unità di misura: cm; Altezza: 16,5; Larghezza: 25; Lunghezza: 39
ossa
Questo cranio è stato ritrovato nella Caverna delle Fate (SV) insieme ad altri resti ossei che documentano la presenza dell’orso delle caverne in numerose grotte preistoriche della Liguria. Più grande dei grizzly di oggi e prevalentemente erbivoro, era molto diffuso in Europa nel Pleistocene superiore. Sulle zampe posteriori poteva raggiungere anche i 3,5 metri di altezza e aveva lunghi denti e artigli affilati. Questi animali durante l’inverno si rifugiavano nelle grotte e alcuni individui potevano morire o essere cacciati dai Neanderthal: la caccia agli orsi delle caverne poteva procurare una grande quantità di carne, ma anche pellicce, tendini e grasso. A Toirano (SV), nella Caverna della Bàsura l’orso delle caverne è vissuto tra 50.000 e 24.000 anni fa e uno scavo all’interno della grotta ha permesso di scoprire un livello dove sono state individuate tracce di pelliccia fossilizzata. Al museo si può ammirare anche un grande esemplare ricomposto per intero con le ossa di individui diversi provenienti dalla Caverna del Pastore (Toirano, SV). Cranio di "Ursus Spaeleus" (ordine: carnivori; famiglia: ursidi), alquanto scheggiato e ricoperto da incrostazioni argillose. Conserva "in situ" tutti i denti tranne gli incisivi. Rinvenuto nella Caverna delle Fate (SV).