Teschio umano tinto di rosso

Teschio umano tinto di rosso

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Titolo dell'opera:

Teschio umano dipinto e decorato con penne e fibra vegetale

Acquisizione:

Enrico A. D'Albertis 1932

Tipologia:

trofeo o reliquia di antenato

Epoca:

XIX - 1851 - 1900

Inventario:

C.D.A.1250

Provenienza (nazione):

Nuova Guinea

Tecnica:

La testa veniva tagliata, scarnificata e nelle cavità orbitali venivano inseriti dischi di legno. Il teschio veniva tinto e l'apertura della bocca decorata da piccoli pezzi di madreperla e semi. I teschi, se crani-trofeo provenienti da nemici uccisi in guerra, venivano privati della mandibola e spesso recano traccia di aperture praticate per cibarsi del cervello. Se invece provenivano dagli antenati erano completi.

Utilizzo:

<p>Simbolo di prestigio/funzione protettiva I crani dei nemici potevano essere portati nei campi per propiziare il raccolto oppure potevano favorire le capacità produttiva degli uomini. I crani degli antenati potevano essere appesi al collo o usati come poggia testa per dormire e riposare così da garantirsi una protezione contro gli spiriti maligni. Vita quotidiana</p>

Descrizione:

Teschio intero dipinto di ocra. Sul cranio è presente una scritta a inchiostro illeggibile e sulla sommità è posta una corona di penne, il cui calamo è fissato a un cordone in fibra vegetale con il frontale decorato da dischetti di conchiglia. I teschi, se crani-trofeo provenienti da nemici uccisi in guerra, venivano privati della mandibola e spesso recano traccia di aperture praticate per cibarsi del cervello. Se invece provenivano da antenati erano completi.