Tigre fra i bambù che guarda la luna piena

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Titolo dell'opera:

Tigre fra i bambù che guarda la luna piena

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1818 - 1818 - XIX

Inventario:

P-0277

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 103.7; Larghezza: 33.1; Varie: Altezza montatura: 182 cm
Larghezza montatura: 44 cm

Tecnica:

inchiostro e colori su seta

Ultimi prestiti:

La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova - Genova, Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone - 28/02 - 29/06 2014

Descrizione:

D'antica origine cinese, il tema della tigre fra i bambù simboleggia il forte che trova riparo presso il debole ed è basato su un detto popolare secondo il quale solo questo animale è in grado di penetrare nel folto di una foresta di bambù. Siccome la tigre non è un animale autoctono del Giappone, i pittori non potevano osservarla dal vero, ecco perché il modo in cui la tigre è qui rappresentata non è realistica: l'iconografia locale è in parte derivata dalla pittura cinese e coreana, in parte è frutto di fantasia. Simbolo di forza e di coraggio nella tradizione cinese, la tigre è ritenuta capace di combattere e deviare le potenze negative ed è portatrice di una fisionomia leggendaria, mitologica e cosmologica. Annoverata tra i shishin, le "Quattro Creature Sacre" (le altre tre sono il drago, l'uccello vermiglio, la tartaruga con serpente), nella cosmografia arcaica (che comprendeva i punti cardinali, le stagioni, i colori, gli elementi naturali e le stelle) la tigre è associata all'occidente, all'autunno, al colore bianco, al vento e alle costellazioni di Orione, del Toro e di Andromeda. Inoltre, nello zodiaco è il terzo animale eponimo dei sottocicli di dodici anni, motivo per cui la datazione del dipinto si orienta intorno al 1818, anno della tigre e ultimo anno dell'era Bunka. Dipinto con montatura originale Yamato hyōgu in seta: ichimonji e fūtai in kinran a fondo nocciola con disegni di onagadori in volo alternati a fiori; chūberi in donsu bicromo a fondo verde con disegni color avorio di steli e foglie di asaro; jōge in shikeginu color crema; jikushu in avorio tornito. L'opera raffigura una tigre accosciata presso due canni di bambù disposte diagonalmente. L'animale guarda il cielo nel quale splende un'enorme luna piena. Nel dipinto ricorrono le tipiche sembianze delle tigri dipinte in Giappone: naso stretto e molto schiacciato, orecchie minuscole e aguzze, occhi enormi, zampe grosse e artigliate.