Ettore Tito "Amazzone"

Ettore Tito "Amazzone"

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Titolo dell'opera:

L'amazzone

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Ettore Tito (Castellammare di Stabia, 1859 - Venezia, 1941)

Tecnica e misure:

Olio su tela, 208 x 128 cm

Inventario:

GAM1571

Acquisizione:

Luigi Frugone 1953 Genova

Autore:

Tito, Ettore Castellammare di Stabia, 1859 - Venezia, 1941

Descrizione:

L’opera, di grandissime dimensioni - misura più di 2 metri in altezza - è stata ripensata dall’artista nel corso degli anni. Nella prima versione il dipinto si presentava più sviluppato nella parte sinistra, dove il corpo del cavallo era totalmente delineato e arretrato sul fondo. L’artista tagliò poi la tela su tre lati, tra cui in altezza, eliminando una zampa, una parte del fianco e la punta delle orecchie del grande animale, mentre riduceva l’albero e il prato sul lato destro, inquadrando e spingendo in primo piano la scena grazie all’introduzione di una staccionata. Questo elemento, delimitando il primo piano occupato dal cane, che è separato dal piano occupato dalla donna e il suo cavallo, scandisce la scena che raggiunge così un'unità compositiva d’insieme di grande forza espressiva. L'amazzone raffigurata è la moglie di Tito, Lucia, accompagnata dal suo purosangue e dal levriero di famiglia, Furio, dopo una passeggiata a cavallo.

Epoca:

-

Inventario:

GAM1571

Misure:

208 128 cm

Provenienza:

Legato di Luigi Frugone, 1953


Le opere dell’artista, nato a Trapani ma veneto d’adozione, sono presenti in un grande numero, ben 13 lavori, nelle collezioni dei fratelli Frugone, probabilmente anche grazie all’amicizia che Tito poteva vantare con il gallerista dei due collezionisti, Ferruccio Stefani.

Questa tela ritrae la bella moglie di Tito, Lucia, accompagnata dal suo purosangue e dal levriero di famiglia, Furio, dopo una passeggiata a cavallo. L’opera, di grandissime dimensioni - misura più di 2 metri in altezza - è stata ripensata dall’artista nel corso degli anni. Nella prima versione si presentava più sviluppata nella parte sinistra, dove il corpo del cavallo era totalmente delineato e arretrato sul fondo. L’artista tagliò la tela su tre lati, anche in altezza, eliminando una zampa, una parte del fianco e la punta delle orecchie del grande animale, mentre riduceva l’albero e il prato, sul lato destro, inquadrando e spingendo in primo piano la scena, grazie all’introduzione di una staccionata. Questo elemento, delimitando una prima zona occupata dal cane, separata dal piano occupato dalla donna e il suo cavallo, scandisce la scena che raggiunge una unità compositiva d’insieme di grande forza espressiva.