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Carlo Potente
Olio su tela, 185,5 x 200 cm
Dipinto
Donazione Mitchell Wolfson Jr, 2007
In deposito (n. inv. GD1993.46.1)
Donazione Mitchell Wolfson Jr, 2007
L’ovattata atmosfera di un modesto interno rurale; la cristallizzata immobilità dei personaggi in scena e una raggelata incomunicabilità tra di loro, che l’incombenza del malinconico paesaggio nevoso contribuisce ad enfatizzare. L’orrore della guerra può essere descritto anche attraverso la perturbante carica negativa dell’assenza: quella del giovane padre, forse ancora al fronte, ma di cui più probabilmente è già stato annunciato il decesso. Il grande dipinto di Potente, esposto nel 1924 alla XIV Esposizione Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, appare attraversato da una suggestiva atmosfera di sospensione atemporale, comune alle ricerche del Realismo Magico e qui esemplificata da una raffigurazione della madre con il bambino ispirata alle maternità della pittura italiana del Tre-Quattrocento. In quest’opera, tuttavia, il cortocircuito espressivo tra la prosaicità dell’ambiente e la lirica trasfigurazione scenica dei personaggi concorre a mettere in evidenza il dolore dei “rimasti”, vittime pietrificate della tragedia bellica.