Edoardo De Albertis "L’Autunno"

Edoardo De Albertis, L’Autunno

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Titolo dell'opera:

L'autunno

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Edoardo De Albertis (Genova, 1874-1950)

Tecnica e misure:

Bronzo, 195 x 45 x 34 cm

Inventario:

GAM0462

Acquisizione:

De Albertis Edoardo 8 marzo 1926 Liguria/ GE/ Genova

Autore:

De Albertis, Edoardo Genova, 26 gennaio 1874 – Genova, 12 luglio 1950

Descrizione:

Il grande bronzo, d'ispirazione michelangiolesca, era stato progettato per il padiglione italiano nell'Esposizione Internazionale di Arti Decorative e Industriali Moderne inaugurata nel 1925 a Parigi. L'opera reggeva l'architrave di ingresso alla sala dei liguri. La scultura corrisponde a quella poetica simbolista che aveva denotato tutta la produzione precedente dell'artista che, con Plinio Nomellini e C. Roccatagliata Ceccardi, era diventato un punto di riferimento per gli ambienti culturali e artistici della città. Una delle realizzazioni più importanti dello scultore rimane la sala dell'"Arte del Sogno" progettata per la VII Biennale di Venezia del 1907, con la collaborazione dell'amico Nomellini, Galileo Chini e Gaetano Previati: essa è massima espressione della creazione di un ambiente in cui si fondono scultura, pittura e arti applicate.

Epoca:

-

Inventario:

GAM0462

Misure:

195 45 54 cm

Collocazione:

Primo piano

Provenienza:

Acquistato da Edoardo De Albertis, 1926

 

Il grande bronzo, d’ispirazione michelangiolesca, era stato progettato per il padiglione italiano nell’Esposizione Internazionale di Arti Decorative e Industriali Moderne inaugurata nel 1925 a Parigi, dove reggeva l’architrave di ingresso alla sala dei liguri. L’opera corrisponde a quella poetica simbolista che aveva denotato tutta la produzione precedente dell’artista che, con Plinio Nomellini e C.Roccatagliata Ceccardi, era diventato un punto di riferimento per gli ambienti culturali e artistici della città.

Una delle realizzazioni più importanti dello scultore rimane la sala dell’“Arte del Sogno” progettata per la VII Biennale di Venezia del 1907, con la collaborazione dell’amico Nomellini, Galileo Chini e Gaetano Previati massima espressione della creazione di un ambiente in cui si fondono scultura, pittura e arti applicate.