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Eros
Sandro Cherchi 1992
Cherchi, Sandro
scultura
1965 - 1965 - XX
939
Unità di misura: cm; Altezza: 70; Larghezza: 10; Profondità: 20
bronzo
L'artista dopo gli studi a Genova si trasferisce prima a Milano e poi a Torino dove nel 1948 acquisisce la cattedra di scultura all'Accademia Albertina di Torino e, per la prima volta, partecipa alla Biennale di Venezia. L’opera (una fusione in bronzo) propone una tecnica che caratterizzerà il lavoro e la ricerca di Cherchi a partire dagli anni ’40. La gestualità e la traccia lasciata sul bronzo che apparentemente appaiono incontrollate, rivelano ad una osservazione più attenta elementi riconoscibili e un richiamo oltreché un allusione alla condizione umana così precisa e mutabile allo stesso tempo. Il bronzo viene modellato come materia molle per riproporre nella sua solidità, al termine del processo di fusione, un risultato di massima espressività e di efficacia evocativa. Da osservare come in relazione all’altra opera esposta (Testa del 1946) si percepisca una evoluzione stilistica in direzione di una scultura molto più astratta.