Saqa - Isole Fiji

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Titolo dell'opera:

Recipiente per acqua

Acquisizione:

E. A. D'Albertis 1932

Tipologia:

contenitore

Epoca:

XIX 1851 1900

Inventario:

C.D.A.1100

Provenienza (nazione):

Fiji

Tecnica:

Per la modellatura veniva usata argilla mista a sabbia per rendere più consistente il materiale; successivamente si procedeva alla decorazione, che poteva essere incisa, impressa con bastoncini di legno o con le dita o anche con applicazione di palline o bastoncini di argilla. Subito dopo la cottura, che veniva fatta all'aperto, il vaso ancora caldo veniva spalmato di resina liquida chiamata "makadre", tratta da una varietà di pino locale

Utilizzo:

Contenitore per l'acqua Serviva per bere a garganella, tenendo in alto il recipiente, senza accostarlo alle labbra, e lasciando zampillare il liquido direttamente in bocca. Vita quotidiana

Descrizione:

Vaso in ceramica costituito da quattro camere di forma ovale dalle estremità appuntite, rappresentanti probabilmente delle canoe o delle tabua, unite tra loro alla base e collegate da una serie di anse incrociate, con la superficie decorata da piccole protuberanze applicate rappresentante una stella marina. Ogni camera ha fondo piatto e presenta sulla superficie una decorazione di linee diagonali incise e delle piccole protuberanze. Le due estremità del recipiente sono forate per la fuoriuscita dell'acqua.

Tabua

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Wasekaseka

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Tanoa - Coppa per yaqona

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Maatau vatu

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Costume maschile da danza

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To’i - ascia

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Ke’a tuki popoi / 2

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Titolo dell'opera:

Pestello

Acquisizione:

E. A. D'Albertis 1932

Ambito culturale:

documentazione

Tipologia:

utensile di uso domestico

Epoca:

XIX 1851 1900

Inventario:

C.D.A.1037

Provenienza (nazione):

Hawaii

Tecnica:

Anticamente la pietra veniva lavorata a percussione e levigata su rocce o con sabbia.

Utilizzo:

Usato per la preparazione dell'impasto del "popoi", cibo quotidiano costituito dal "mei", il frutto dell’albero del pane (Artocarpus altilis). Dopo la cottura il "mei", frutto dell'albero del pane (Artocarpus altilis), veniva pelato e grattugiato con schegge di conchiglia o di pietra. Gli uomini, seduti per terra all'estremità di un'asse di legno lievemente concava che avevano precedentemente inumidito con acqua, schiacciavano il "mei" con colpi brevi e veloci del pestello. Successivamente l'impasto veniva mescolato ad acqua o latte di cocco. Vita quotidiana

Descrizione:

Pestello di forma pseudo conica con l'estremità superiore scolpita a formare un pomo. La parte inferiore è larga e concava.

Ike

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Ke’a tuki popoi

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