Piero Manzoni "Achrome", 1958

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Titolo dell'opera:

Achrome

Acquisizione:

Maria Cernuschi Ghiringhelli 1990

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1958 - 1958 - sec. XX

Inventario:

698

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 50; Larghezza: 30

Tecnica:

Caolino su tela

Ultimi prestiti:

Astrattismo in Italia nella raccolta Cernuschi Ghiringhelli - Villa Croce, Genova - 1985
Manzoni, opere uniche - galleria Cenobio - Visualità, Milano - 1967

Descrizione:

Il primo Achrome è del 1957: una colata di gesso e caolino su tela con un effetto muro ancora di impronta informale, ma dove l’intervento dell’artista viene ridotto al minimo. Questa serie di opere è pensata come “un’unica superficie ininterrotta” dove la materia diventa protagonista su tele a riquadri o piegate a grinze: “... una superficie bianca che è una superficie bianca e basta (una superficie incolore che è una superficie incolore) anzi, meglio ancora, che è e basta: essere (e essere totale è puro divenire)”. Negli anni la sperimentazione sugli Achromes continuerà: ingloberanno oggetti, paglia, legno, sassi, panini, determinandosi come entità vitali, indipendenti dalla volontà stessa dell’artista, poi sempre più sintetici, in lana di vetro, plastica e pallini di polistirolo e auto-generanti, con polistirolo imbevuto di cloruro di cobalto dai colori cangianti al variare degli elementi atmosferici.

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