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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Domenico Fiasella, detto il Sarzana (Sarzana, 1589 - Genova, 1669)

La pennellata di Fiasella (il pittore era conosciuto come «il Sarzana», nome della sua città di origine) è caratterizzata da una gestione attenta e sicura dei colori, in stile caravaggesco, attenuato da modi più sereni secondo lo stile di Orazio Gentileschi. Questo dipinti, assieme ad altri due parimenti esposti in Museo (Il battesimo di Cristo e Le nozze di Maria) proviene dalla Chiesa della SS. Annunziata del Vastato. Tutti e tre sono calati in un’atmosfera intima e colma di sentimento: pitture tipiche del tempo controriformistico, fatte per toccare l'anima del popolo.

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Titolo dell'opera:

Madonna Carrega

Acquisizione:

Luigi Frugone 1939 Genova - legato

Autore:

Puget, Pierre

Tipologia:

gruppo scultoreo

Epoca:

1681 - 1681 - XVII

Inventario:

MSA 3670

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 143; Larghezza: 74; Profondità: 78.5

Tecnica:

marmo bianco di Carrara scolpito e levigato

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Descrizione:

La statua proviene dal Palazzo di Tobia Pallavicino in via Garibaldi ed è uno dei capolavori prodotti a Genova dal grande scultore marsigliese Pierre Puget. Provenendo da Roma, Puget visse a Genova una delle stagioni più produttive della sua vita, dal 1661 al 1668, favorendo l’introduzione del barocco nel capoluogo ligure. Nell'opera si può notare l'influenza della Madonna di Bruges di Michelangelo e anche della produzione di Bernini. Questa scultura, detta "Madonna Carrega", ha un alto impatto emotivo. Il bambino è grassoccio ed è colto mentre cerca l'attenzione di sua madre, mentre Maria guarda in lontananza, forse presagendone il drammatico futuro.

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Silvio Cosini (Fiesole, circa fine XV secolo - post 1549)

Tecnica e misure:

Marmo

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Provengono da una fontana della villa Doria di Genova-Pegli (già di Adamo Centurione) questi due mascheroni di tipico gusto manieristico, attribuiti al toscano Cosini per il modellato sensibile e raffinato e lo spirito bizzarro che li informa, simili alle opere che questo scultore aveva eseguito per Andrea Doria nel suo palazzo di Fassolo.
Luca Cambiaso, affresco, "Lotta di tritoni"

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Luca Cambiaso (Moneglia, 1527 – San Lorenzo de El Escorial, 1585)

Tipologia:

Decorazione ad affresco

Tecnica e misure:

Affresco strappato e fissato su tela con gesso e colla, 89,3 x 78 cm

 

Si tratta certamente di un piccolo affresco, ma in esso sono concentrati tanto dinamismo, tanta sapienza coloristica e compositiva, che rappresenta davvero un ottimo esempio dell’arte di Luca Cambiaso (così come, peraltro, l’affresco esposto accanto, parimenti proveniente dalla stessa Villa Grimaldi Sauli al Bisagno, con Scipione libera il nipote di Massinissa). L'affresco, datato 1560, faceva parte del decoro di una delle stanze dell’edificio, in uno degli angoli della volta. Esempio posto nuovamente in valore da un restauro relativamente recente (2010), mostra le raffinate tecniche di affresco applicate da Cambiaso nelle sue opere su muro, rimandando nella plasticità delle forme a una maturità complessa, mista ancora delle suggestioni coloristiche e spaziali "romane", ma in decisa evoluzione verso uno stile proprio: si noti come la vivida, candida luce che taglia la scena definisca i corpi in lotta con una sostanza geometrizzante ben cara all’ancor giovane artista.

 

Ultimi prestiti

Genova, Galata Museo del Mare
dal 27/06/2016 al 10/01/2016
per la mostra "Mare Monstrum. L'immaginario del mare tra meraviglia e paura"

 

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Scultore attivo a Genova

Tecnica e misure:

Marmo

Proveniente da un monumento funerario nella distrutta chiesa di San Domenico, questo busto glorifica un ignoto personaggio dedito al mestiere delle armi, come attesta la corazza toracica, decorata dalla testa di Medusa e dalle protomi leonine sulle spalle, elementi desunti entrambi dal repertorio della classicità.

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Guglielmo Della Porta (Porlezza, circa 1515 - Roma, 1577)

Tecnica e misure:

Marmo

Capolavoro di questo grande artista, originario di Porlezza (Como) e che da Genova si trasferì a Roma nel 1537, il David vincitore venne realizzato per un ignoto monunento distrutto.
Il giovane David, incoronato di fronde di quercia, simbolo di forza, leva in alto la spada (della quale rimane l’elsa a testa di leone) e regge la testa decapitata di Golia. Costituisce un alto esempio dello stile potente ed elegante dell’artista. Poco dopo questa realizzazione, Guglielmo si trasferì a Roma, dove fu molto attivo e venne apprezzato anche dallo stesso Michelangelo.

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Manifattura sciaccarama di Albisola (SV)

Tecnica e misure:

maiolica policroma

Proviene da una casa di Finalborgo questa magnifica composizione in piastrelle di maiolica policroma che raffigura la Madonna col Bambino, detta “della Sapienza” per il libro che tiene in mano.
E’ uno degli esempi più antichi e monumentali di questa tipologia artistica di cui Albisola e Savona furono tra i maggiori centri di produzione fra Quattrocento e Settecento.
Adriano Fiorentino "Busto bronzeo di Giovanni Gioviano Pontano"

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Titolo dell'opera:

Busto di Giovanni Gioviano Pontano

Acquisizione:

Ospedale di Pammatone 1881 Genova - acquisto

Autore:

Maestri, Adriano di Giovanni de'

Tipologia:

scultura

Epoca:

1490 - 1494 - XV

Inventario:

MSA 3683

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 49.5; Larghezza: 50.2; Profondità: 19.2

Tecnica:

bronzo fuso a cera persa, inciso, levigato e lucidato

Ultimi prestiti:

Rinascimento visto da Sud. Matera, l'Italia meridionale e il Mediterraneo tra '400 e '500 - Matera, Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna - 19/04/2019—15/09/2019
The Renaissance Portrait from Donatello to Bellini - New York, The Metropolitan Museum of Art - 21/12/2011—18/03/2012
Gesichter der Renaissance. Meisterwerke italienischer Portrait-Kunst - Berlino, Gemäldegalerie e Bode-Museum - 25/08/2011—20/11/2011

Descrizione:

Umanista e uomo politico, Pontano fu forse il maggior poeta italiano in lingua latina. Questo busto fu commissionato da Alfonso d’Aragona, duca di Calabria e poi re di Napoli col nome di Alfonso III, per celebrare questo personaggio che era stato suo precettore. Adriano Fiorentino fu fonditore in bronzo e medaglista e svolse un’intensa attività tra Italia e Germania, realizzando fra l’altro due importanti busti di personaggi pubblici: Ferdinando I, a Napoli, e Federico il Saggio, a Dresda. Busto bronzeo di Giovanni Gioviano Pontano, poeta e precettore.

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