Come molti artisti a lui contemporanei, Luigi Garibbo riprendeva dal vero e en plein air scorci di paesaggio di particolare interesse dal punto di vista artistico o documentario, che poi rielaborava in studio realizzando dipinti di dimensioni maggiori. Molte opere vennero eseguite da Garibbo anche a quattro decenni di distanza dalla prima stesura, ed esposti ai Saloni delle Società Promotrici di Belle Arti a Genova, Firenze e Torino. Tuttavia spesso queste prime stesure, sia per la tecnica usata – il veloce schizzo a matita e inchiostro, il fresco acquerello – risultano più immediate e vicine a una sensibilità “moderna”, senza nulla perdere rispetto alla precisione documentaria e al dettaglio topografico.