
Clicca qui per visualizzare l'immagine
Scultura
Clicca qui per visualizzare l'immagine
Scultura
Clicca qui per visualizzare l'immagine
Scultura
Clicca qui per visualizzare l'immagine
Carico di nave romana
Clicca qui per visualizzare l'immagine
Manufatti
Clicca qui per visualizzare l'immagine
Poltrona per la stazione marittima Andrea Doria
Autorità Portuale di Genova 1998 Genova
1932 - 1932
GG1998.1
Unità di misura: cm; Altezza: 72; Larghezza: 60; Profondità: 66
Quinta Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne - Milano, Palazzo dell’Arte - 6 maggio 1933
Vietti presentò il suo modello di poltroncina già utilizzato nell’arredo della stazione marittima Andrea Doria di Genova, operativa da alcuni mesi ma inaugurata ufficialmente il 28 ottobre 1933. Realizzata in legno multistrato lamellare curvato, la sedia mostra notevoli analogie con le celebri sedute a sbalzo in legno di betulla e compensato che l’architetto finlandese Alvar Aalto aveva ideato a partire dal 1929 ed espose nella sezione finlandese alla successiva Triennale. La forma semplice e funzionale e la scelta del materiale rendevano il design della poltrona perfetto per la produzione industriale in serie. Questa attenzione ai nuovi processi produttivi contraddistingueva, del resto, la complessiva proposta di Vietti, come non mancò di sottolineare Daneri: “L’arredamento è interessante per la presenza di numerosi mobili scomponibili e sovrapponibili, da disporsi secondo le necessità e la volontà dell’inquilino; gli armadi sono tutti di unico tipo per produzione standardizzata e si possono tanto accostare che sovrapporre”. Poltroncina in legno di noce di ideazione razionalista.
Clicca qui per visualizzare l'immagine
Corredo di sepoltura a incinerazione
Clicca qui per visualizzare l'immagine
Ritratto aereo di Mario Carli
Mitchell Wolfson Jr. 2007 Genova
1931 - 1931
GX1993.462
Unità di misura: cm; Altezza: 159; Larghezza: 129.5
Quando, nel 1931, Dottori dipinse il Ritratto aereo di Mario Carli intitolandolo anche "Un italiano di Mussolini", lo scrittore e attivista futurista era ormai diventato un personaggio ufficiale del regime – di lì a poco venne nominato console prima a Porto Alegre in Brasile e poi a Salonicco – ma il suo percorso esistenziale e artistico era stato assai accidentato, in grado di rivelare le molte contraddizioni insite nell’evoluzione storica del fascismo. Dopo aver debuttato a Firenze, prima della guerra, come autore di romanzi sperimentali, quasi pre-surrealisti, Carli fu uno degli esponenti di spicco dell’arditismo, fenomeno tipico dell’originario movimentismo fascista, che proponeva la figura di un “uomo nuovo” insofferente a ogni regola e convenzione, violento e anarchico, radicale e provocatore, audace e spregiudicato, un uomo, insomma, con “cuore da dinamo, polmoni pneumatici, fegato da leopardo”. Animato da questi ideali, Carli si arruolò volontario nel 1917, venne ferito e decorato; andò con D’Annunzio a Fiume e lì lanciò “La Testa di Ferro”, l’organo di stampa dei legionari fiumani; venne più volte processato e arrestato; per aprire la strada alla rivoluzione, si mostrò disponibile ad accogliere esperienze e modelli anche socialisti e comunisti, tanto da suscitare i sospetti di Marinetti e Mussolini. A seguito della crisi dell’arditismo e dopo la marcia su Roma, fondò la rivista “L’Impero” allo scopo di aggregare le forze più innovatrici del futurismo e delineare una nuova cultura adeguata alle prospettive del fascismo, finché Mussolini, ormai consolidatosi al potere e epurato l’iniziale spirito sovversivo del movimento, lo imbrigliò nell’ufficialità per renderlo inoffensivo.
Clicca qui per visualizzare l'immagine
Corredo di sepoltura a incinerazione dentro pozzetto
Clicca qui per visualizzare l'immagine
Corredo di sepoltura
Clicca qui per visualizzare l'immagine
Disegno a calco
Sede:
Comune di Genova - Palazzo Tursi
Via Garibaldi 9 - 16124 Genova
C.F. / P.iva 00856930102