Parchi di Nervi,il ruscello nel giardino romantico

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Villa Saluzzo Serra, Galleria d'Arte Moderna, bovindo del prospetto meridionale 2

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Villa Saluzzo Serra, Galleria d'Arte Moderna, prospetto orientale

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Villa Saluzzo Serra, GAM, il bovindo nel prospetto meridionale

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Villa Saluzzo Serra, Galleria d'Arte Moderna di Genova, ingresso

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Villa Saluzzo Serra

Clicca qui per visualizzare l'immagine

La notte

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

La notte

Acquisizione:

Mitchell Wolfson Jr. 2007 Genova - donazione

Autore:

Cambellotti, Duilio

Tipologia:

stipo

Epoca:

1910 - 1925 - XX

Inventario:

GX1993.209.209

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 54; Larghezza: 80; Profondità: 40

Tecnica:

legno di noce intarsiato e scolpito

Ultimi prestiti:

Esposizione Internazionale - Roma, Piazza d’Armi - 1911
Biennale Internazionale delle Arti Decorative - Monza, Villa Reale - 19/05/1925 - 20/10/1925

Descrizione:

La campagna laziale, con la sua “malia intensa formata di sogni primordiali, di tristezza e d’abbandono”, fu una tra le principali fonti di ispirazione per la poliedrica esperienza artistica di Duilio Cambellotti: lo stipo "La notte", esposto nella “Sala degli abitatori della campagna romana” alla Biennale internazionale di Monza del 1925, rappresentò l’opera più emblematica di questo suo arcaico immaginario estetico e culturale. In una stringente dialettica tra esperienze vernacolari, sperimentazioni avanguardistiche e citazioni classiche, le ricerche déco si espressero infatti attraverso una comune tendenza alla semplificazione formale e al rigore compositivo. La lirica idealizzazione dell’Agro romano, che nell’ambito della sua produzione di arredi si espresse attraverso la ripresa di autentici modelli della tradizione agreste – come attestato, alla mostra internazionale di Roma del 1911, dal suo allestimento per la Capanna dell’Agro Romano, dove furono esposti documenti etnografici e mobili realizzati dai contadini – svolse anche una fondamentale influenza sulla formazione artistica dei suoi allievi impegnati nel campo della ceramica, da Romeo Berardi a Roberto Rosati, da Renato Bassanelli a Melchiorre Melis. Lo stipo "La notte" – con le sue forme squadrate e compatte, le stilizzate rappresentazioni sui montanti delle contadine dell’Agro romano e la semplificazione ornamentale dei fregi in avorio ed ebano raffiguranti pecorelle in riposo – incarnò le principali tensioni espressive della nuova tendenza artistica emergente che, a partire dalla seconda metà degli anni dieci, rigettò i modelli stilistici del liberty, in nome di nuove impostazioni compositive di ispirazione déco.

Margherita di Savoia

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

Margherita di Savoia

Acquisizione:

Mitchell Wolfson Jr. 2007 Genova - donazione

Autore:

Bistolfi, Luigi

Tipologia:

busto

Epoca:

1900 - 1900 - XIX

Inventario:

87.1066.6.1

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 49; Larghezza: 49.5; Profondità: 20

Tecnica:

gesso dipinto

Descrizione:

Nel 1900 Margherita di Savoia oltrepassò la cinquantina; dall’11 agosto 1900 dovette assumere il ruolo di regina madre, ma per tutti restò la prima regina d’Italia, da quando, nel gennaio 1878, il marito Umberto divenne re succedendo al padre Vittorio Emanuele II.
Di idee conservatrici, simpatizzante di Mussolini negli ultimi della sua vita, conclusasi a Bordighera il 4 gennaio 1926, Margherita fu uno dei personaggi più popolari di casa Savoia dal lontano 1868 quando, appena diciassettenne, era andata in sposa all’erede al trono. Istintivamente comunicativa, profondamente convinta dell’importanza del suo ruolo, contribuì al prestigio della dinastia sabauda e, in particolare, a farne uno dei simboli identitari e unificanti della nazione da poco costituita. Pittrice per diletto, appassionata di musica, amica di artisti, scrittori e poeti, tra cui il repubblicano Carducci, fu l’animatrice di un famoso “circolo” culturale nella capitale e assidua frequentatrice di mostre. Ci fu sempre Margherita dietro agli acquisti che il marito e il figlio fecero alle più importanti rassegne espositive dell’epoca e la Biennale di Venezia, la cui prima edizione si tenne nel 1895, era stata istituita due anni prima dal municipio lagunare proprio per celebrare i venticinque anni di matrimonio della coppia reale. Luigi Bistolfi ritrae Margherita di Savoia all’alba del nuovo secolo vestita con un’acconciatura e una veste di modello rinascimentale, con il volto dall’ovale perfetto e l'incarnato levigato e diafano, e lo sguardo algido ed enigmatico. Il ritratto è idealizzato, antinaturalistico e al di là di una connotazione temporale, che rivela l’adesione dello scultore ad alcune istanze del linguaggio simbolista e, al contempo, una marcata distanza da quella scrupolosità verista presente in altri suoi lavori.

La cena dei rimasti

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

La cena dei rimasti

Acquisizione:

Mitchell Wolfson Jr. 2007 Genova - donazione

Autore:

Potente, Carlo

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1924 - 1924 - XX

Inventario:

GD1993.46.1

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 185.5; Larghezza: 200

Tecnica:

olio su tela

Descrizione:

L’ovattata atmosfera di un modesto interno rurale; la cristallizzata immobilità dei personaggi in scena e una raggelata incomunicabilità tra di loro, che l’incombenza del malinconico paesaggio nevoso contribuisce ad enfatizzare. L’orrore della guerra può essere descritto anche attraverso la perturbante carica negativa dell’assenza: quella del giovane padre, forse ancora al fronte, ma di cui più probabilmente è già stato annunciato il decesso. Il grande dipinto di Potente, esposto nel 1924 alla XIV Esposizione Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, appare attraversato da una suggestiva atmosfera di sospensione atemporale, comune alle ricerche del Realismo Magico e qui esemplificata da una raffigurazione della madre con il bambino ispirata alle maternità della pittura italiana del Tre-Quattrocento. In quest’opera, tuttavia, il cortocircuito espressivo tra la prosaicità dell’ambiente e la lirica trasfigurazione scenica dei personaggi concorre a mettere in evidenza il dolore dei “rimasti”, vittime pietrificate della tragedia bellica. Questa grande tela raffigura una famiglia contadina a tavola, in attesa di consumare il pasto. Sullo sfondo una grande finestra vetrata mostra il paesaggio invernale esterno.

FLASH TOUR ALLA LANTERNA

Indirizzo: Museo della Lanterna - Rampa della Lanterna

Data: da 01/08/2020 a 01/08/2020

 


Sabato pomeriggio visita guidata all’interno del complesso Monumentale della Lanterna, alla scoperta del simbolo di Genova.
Appuntamento alle ore 17 all’inizio della passeggiata che porta alla Lanterna,  sulle banchine del porto commerciale, da dove si partirà per arrivare all’open air museum nel parco e al suggestivo museo nelle antiche fortificazioni, per finire alla terrazza panoramica ad ammirare tutta la città dall’alto.

Posti limitati, su prenotazione entro le ore 12 di sabato 1agosto su:  www.gogenova.com/it/contacts/

Si seguiranno le norme vigenti circa il distanziamento e l’uso della mascherina
Si utilizzerà un nuovo sistema audio che permette di sentire il racconto della guida usando il proprio cellulare con le cuffiette personali
La visita non è adatta a persone con difficoltà motorie
In caso di maltempo la visita sarà annullata

Evento a cura di Go Genova Tours

Per  informazioni:  http://www.lanternadigenova.it/flash-tour-alla-lanterna/

 

Iscriviti a