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Titolo dell'opera:

Figura katsina

Acquisizione:

Enrico A. D'Albertis 1932

Tipologia:

figurina katsina

Epoca:

XIX - 1851 - 1900

Inventario:

C.D.A.548

Misure:

Tipo di misura: altezza; Unità di misura: cm; Valore: 32.5

Provenienza (nazione):

Arizona (U.S.A.)

Tecnica:

Tradizionalmente per realizzarle si usava una radice essiccata di pioppo. Le figurine più semplici erano intagliate in un solo pezzo, mentre quelle che presentano grandi copricapi e orecchie di notevoli dimensioni sono intagliate da più pezzi di legno poi assemblati. In seguito le braccia, le gambe, i copricapi e le teste stesse potevano essere intagliate separatamente e poi unite al corpo. Dopo l'intaglio la figurina veniva posta in un bagno di argilla, oggi sostituito da altre sostanze. i dettagli erano dipinti con pigmenti vegetali o minerali, in seguito sostituiti da colori ad acqua, tempere o, più recentemente, da colori acrilici. Tradizionalmente per stendere il colore venivano usati spazzolini di fibra di yucca; oggi vengono usati pennelli. Successivamente si aggiungevano altri particolari, come a esempio la gorgiera che una volta era costituita da un involto di ramoscelli verdi poi intagliata nel legno o in plastica, o da pelo di piccoli animali. Alcuni tipi di figurine hanno i copricapi ornati di piume, una volta ricavate da uccelli particolari, come l'aquila, oggi prese invece da uccelli domestici o passeri. Le katsina doll possono avere in mano vari oggetti, come sonagli, coltelli, archi. I monili possono essere dipinti o costituiti da perline, da turchesi o da argento. Esistono delle rappresentazioni katsina ricavate da una tavoletta che erano date alle neonate e appese alla loro culla.

Utilizzo:

Simbolica; spirituale; ludica; didattica. Le figurine Katsina venivano date alle bambine per la loro educazione religiosa. Dalla nascita al matrimonio.

Descrizione:

Bambola katsina il cui corpo è intagliato in un unico pezzo di pioppo nero. Le orecchie e i quattro corni del copricapo sono stati intagliati e uniti al corpo successivamente. La superficie della bambola e gli occhi circolari sono dipinti, mentre dalla bocca pende una lingua in pelle. La figura è vestita con un gonnellino di stoffa e mantello e gambali frangiati in pelle. Le maschere sono la parte più importante della figura e servono per identificarla con lo spirito katsina che essa rappresenta. I katsinim (plurale di katsina) sono esseri spirituali identificati come elementi del mondo naturale o del cosmo. Le figurine Katsina venivano date alle bambine per la loro educazione religiosa. Esistono delle rappresentazioni katsina ricavate da una tavoletta che erano date alle neonate e appese alla loro culla.

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Titolo dell'opera:

Scultura cefalomorfa

Acquisizione:

Esso standard S.D. donazione

Ambito culturale:

ambito peruviano

Tipologia:

scultura

Epoca:

XI-XVI - 1001 - 1600

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 27; Larghezza: 9; Profondità: 9

Provenienza (nazione):

Perù

Tecnica:

legno intagliato

Ultimi prestiti:

L'america indigena nelle coll. Del civico istituto colombiano di Genova - Palazzo Doria, Genova - Marzo 1990

Descrizione:

Legno monocromo intagliato raffigurante una testa umana con naso a rilievo, occhi incavati e bocca costituita da una fessura incisa. Il collo cilindrico potrebbe aver avuto funzione di impugnatura o essere stato una parte da inserire in un manico.

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Titolo dell'opera:

Figure ornitomorfe

Acquisizione:

Marini Montesoro M. 1957 donazione

Ambito culturale:

cultura Nazca

Tipologia:

figura- ornitomorfa

Epoca:

V a.C. - VII d.C. - 500 a.C. - 700 d.C.

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 19; Lunghezza: 25

Provenienza (nazione):

Perù

Tecnica:

cotone- tessitura a telaio

Ultimi prestiti:

L'America indigena nelle collezioni del Civico Istituto Colombiano di Genova - Genova/ Palazzo Doria - 1990

Descrizione:

Il reperto è stato rinvenuto lungo la costa meridionale del Perù. Il reperto consiste in due frammenti in tela quasi bilanciata e leggermente a faccia di ordito in cotone marrone scuro. La tela è ricamata a punto catenella in fibra camelide e rappresenta due uccelli dal lungo collo. Uno è ricamato in rosso, crema, giallo, rosso e marrone scuri; l'altro in giallo, crema, blu, marrone scuro e rosso. Tessili non double face.

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Titolo dell'opera:

Poncho in miniatura

Acquisizione:

Esso Standard S.D. donazione

Ambito culturale:

cultura Chancay

Tipologia:

poncho- miniatura

Epoca:

XI- XVI - 1001 - 1600

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 13; Lunghezza: 19

Provenienza (nazione):

Perù

Tecnica:

cotone- tessitura a telaio

Ultimi prestiti:

L'America indigena nelle collezioni del Civico Istituto Colombiano di Genova - Genova/ Palazzo Doria - 1990
Due mondi a confronto-I segni della storia - Genova/ Palazzo Ducale - 1992

Descrizione:

L'uncu o unku era un indumento maschile dell'Impero Inca, simile a una lunga tunica, che copriva la parte superiore del corpo fino al ginocchio. Il design e i motivi di questo abito, solitamente realizzato in cotone e varie fibre di camelidi, erano specifici del rango, della cultura e dell'evento. Poncho in miniatura in tela a faccia di ordito in cotone naturale crema, marrone chiaro e marrone scuro con motivo a strisce verticali. Le trame sono continue da cimosa a cimosa, eccetto che in prossimità dello scollo del poncho per crearne la fessura. Cuciture color crema sono state realizzate sulle cimose e a rinforzo in prossimità dello scollo. Tessuto double face.

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Titolo dell'opera:

Frammento di tessuto

Acquisizione:

Schmidt y Pizarro 1933 acquisto

Ambito culturale:

Nazca-Huari

Tipologia:

tessuto- frammento

Epoca:

VI-X - 501 - 1000

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 23; Lunghezza: 12

Provenienza (nazione):

Perù

Tecnica:

cotone naturale e fibra camelide, punto ad arazzo

Ultimi prestiti:

Mostra d'arte precolombiana e di etnologia americana - Castello D'Albertis, Genova - 1972/1977
Le mani delle americhe - Laboratorio didattico S. Agostino, Genova - nov-gen. 1995/96

Descrizione:

Il reperto è stato rinvenuto nella zona costiera meridionale del Perù. Frammento rettangolare policromo finemente lavorato a punto arazzo. Ordito in cotone naturale e trame in cotone naturale e fibra camelide che nella parte inferiore disegnano motivi romboidali e cruciformi su fondo crema (unku) e nella parte superiore volto umano con occhi rotondi, naso, denti, narici ben evidenziate, orecchie a greca, rocchetti auricolari circolari e copricapo scalonato su fondo rosso. I colori usati per la trama sono rosso, rosa, blu, verde, giallo, azzurro e marrone chiaro, medio, scuro. Stacchi non cuciti.

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Titolo dell'opera:

Frammento di tessuto

Acquisizione:

Schmidt y Pizarro 1938 acquisto

Ambito culturale:

Nazca-Huari

Tipologia:

tessuto- frammento

Epoca:

VI-X - 501 - 1000

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 21.5; Lunghezza: 11

Provenienza (nazione):

Perù

Tecnica:

cotone naturale e fibra camelide, punto ad arazzo

Ultimi prestiti:

Mostra d’Arte Precolombiana e di Etnologia Americana - Castello D'Albertis, Genova - 1972/1977
Le mani delle americhe - Laboratorio didattico S. Agostino, Genova - nov-gen. 1995/96

Descrizione:

Frammento tessile policromo rettangolare finemente lavorato a punto ad arazzo. L'ordito è in cotone naturale. Le trame in cotone e in fibra camelide disegnano nella parte inferiore, su fondo crema, motivi romboidali e cruciformi (unku) mentre nella parte superiore, su fondo rosso, è decorato un volto umano con orecchie a greca, occhi rotondi, denti, naso e narici ben evidenziate, rocchetti auricolari circolari e copricapo scalonato. I colori usati per la trama sono rosso, rosa, verde, blu, giallo, rosato, marrone scuro e medio. Gli stacchi non sono cuciti.

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Titolo dell'opera:

Vaso antropomorfo con ansa a staffa posteriore

Acquisizione:

J. Puccio 1927 acquisto

Ambito culturale:

ambito Moche IV

Tipologia:

vaso

Epoca:

V - 401 - 500

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 18; Diametro: 13.5

Provenienza (nazione):

Perù

Tecnica:

argilla- a stampo

Ultimi prestiti:

Mostra d'arte precolombiana e di etnologia americana - Genova/ Castello D'Albertis - 1972-1977

Descrizione:

Il reperto, rinvenuto nella località costiera settentrionale di Huaca di Pacora, situata nella provincia di Lambayeque, era parte di un corredo funerario. Vaso di colore rosso-aranciato e crema dal fondo piatto. La camera rappresenta una figura antropomorfa, riconoscibile come un prigioniero, nuda e inginocchiata con le mani legate dietro alla schiena da una corda color crema passante intorno al collo e al busto. La capigliatura, gli occhi e la bocca sono incisi, mentre il naso è a rilievo.

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Titolo dell'opera:

Bagnante

Acquisizione:

Giovanna Colombi Galletti 1990

Autore:

Galletti, Guido

Tipologia:

scultura

Epoca:

1930 - 1930 - XX

Inventario:

855

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 140; Larghezza: 66,5; Profondità: 50,2

Tecnica:

gesso

Descrizione:

Notissimo scultore italiano con molte presenze alla Biennale di Venezia (a partire da 1930) e alla Quadriennale di Roma (dal 1935). L'artista si riferisce maggiormente alla composizione di tipo classico e naturalistico soprattutto nel periodo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Conosciutissima dai liguri, e non solo, la scultura “Il Cristo degli abissi” del 1954 posta sui fondali nella baia di San Fruttuoso di Camogli. L’opera (databile attorno al 1930) delle collezioni di Villa Croce è caratterizzata da una sinuosità delle linee e dalla finitura delicata del gesso oltre ad una semplificazione del modellato. L’artista definisce con semplicità e precisione il corpo femminile e lascia ad una forma maggiormente stilizzata il volto del soggetto e il drappo che le cinge le spalle.

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Titolo dell'opera:

Torsione cubica

Autore:

Cerda, Antonino

Tipologia:

scultura

Epoca:

1980 - 1980 - XX

Inventario:

4168

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 26; Larghezza: 14.5; Profondità: 14.5

Tecnica:

marmo scolpito

Descrizione:

Antonino Cerda, Trasferito a Genova da bambino, dopo il conseguimento della maturità artistica nel 1973, è nel 1977 titolare di cattedra di discipline Plastiche al Liceo Barabino di Genova. Prosegue la sua ricerca artistica nello studio dello scultore genovese Michelangelo Barbieri Viale e contestualmente partecipa a mostre e concorsi di scultura in Italia e all’estero. Torsione cubica allude nella possibile torsione, al pari di un segno grafico, di un materiale duro e inamovibile come il marmo. La forma isolata dal contesto, dice Cerda, nella sua muta perfezione diventa linguaggio espressivo. Io in questa fase della ricerca non tolgo materia dal blocco, faccio l’opposto costruisco dal vuoto tensioni e contrazioni, suggestioni che, liberamente ma rigorosamente guidate, diventano scultura.

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Titolo dell'opera:

Spazio 15B

Autore:

Bozzola, Angelo

Tipologia:

scultura

Epoca:

1968 - 1968 - XX

Inventario:

3266

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 100; Larghezza: 200; Profondità: 10

Tecnica:

acciaio inox

Descrizione:

Angelo Bozzola è stato un grande sperimentatore di tecniche e materiali innovativi applicati non solo al campo pittorico e scultoreo ma anche a quello del design industriale, con un approccio sempre analitico e processuale, e anticipatore di tante problematiche estetiche come la contaminazione dei linguaggi ed il concetto di fruibilità dell’opera. Nell’opera “ Spazio 15B grande scultura” Bozzola inserisce una forma personale e identificativa della sua ricerca che chiamerà “Monoforma trapezio ovoidale”. Sulla lamiera per mezzo di un cannello di fiamma ossidrica l’artista disegna in modo continuato per decine di esemplari la sua forma ottenendo una contrapposizione tra le parti lisce e fredde del foglio di lamiera e le parti ruvide e taglienti determinate dal passaggio della fiamma. Il risultato è caratterizzato da elementi modulari che si duplicano e si concatenano secondo schemi logico-matematici ben precisi, con risultati di grande eleganza ed equilibrio compositivo.

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