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Collezione Missioni Cattoliche Americane 1893
documentazione
C.A.1682
Dakota (U.S.A.)
I parfleche, in genere, venivano realizzati in coppie ricavandoli da un'unica pelle di bisonte, previamente privata di grasso e scarnificata con un raschiatoio. La pelle veniva tesa e fissata al suolo tramite picchetti e lasciata a decolorare per alcuni giorni al sole. Per delimitare la misura della borsa e segnare il motivo del disegno venivano usati ramoscelli di salice scortecciati di lunghezza diversa; quindi si tracciavano i contorni dei disegni con un "pennello d'osso" e si stendevano i colori desiderati, previamente mischiati alla saliva per ottenere un fissaggio migliore. La superficie era poi rivestita da un sottile strato di colla o turapori che dava brillantezza ai colori e la proteggeva dagli strappi e dall'usura. A questo punto, la pelle veniva rivoltata per eliminare il pelo, si ritagliava il parfleche nella forma desiderata e lo si ripiegava a forma di busta che veniva chiusa con legacci e fori passanti.
Contenitore per la conservazione e il trasporto di carne essiccata (pemmican) e di vestiario. Veniva posto sul travois (dal franco-canadese "travail"): tripalo; era una struttura formata da da due stecche di legno più lunghe incrociate che in prossimità delle estremità posteriori sono collegate l'una con l'altra da un appoggio per portare carichi. Nel punto in cui si incrociano, le stecche si appoggiano sul dorso di un animale. Sul travois si trasportavano tende, suppellettili e bambini. Il parfleche si usava anche sulla groppa del cavallo. Spostamenti a cavallo.