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Tenda
Enrico Alberto d'Albertis 1932 Genova
1850 - 1900
CDA 2549-50
Unità di misura: cm
Altezza: 247
Larghezza: 80
Egitto
Le tende sono frutto di un’antica e rinomata attività artigianale tipica dell’Egitto di epoca moderna: la produzione di tende decorate con ricamo ad applicazione che, dal vecchio nome della strada del Cairo in cui è ancora oggi concentrata questa attività, viene definita Khayamiya. I maestri ricamatori che hanno le loro botteghe in questa via, definita attualmente come la “Strada dei fabbricanti di tende”, sono specializzati nella lavorazione di questi teli, da sempre utilizzati anche per parare a festa ambienti all’aperto o all’interno di edifici, in occasione di feste religiose o profane. I disegni che caratterizzano la tenda sono ispirati a modelli di gusto geometrico ampiamente diffusi nell’arte islamica e che è possibile rintracciare sia nei paramenti ceramici, sia in stucchi e altri generi artistici in Egitto, Marocco e Andalusia. A partire dagli anni Trenta del Novecento, per andare incontro alle esigenze del turismo internazionale, questi disegni sono stati sostituiti in gran parte dalle riproduzioni di antichità egizie. La tenda, formata da due teli delle stesse dimensioni, presenta un decoro di matrice islamica realizzato interamente con la tecnica del ricamo ad applicazione, che interessa tutta la superficie della stoffa, suddivisa geometricamente in scomparti rettangolari. Il disegno, che viene ripetuto simmetricamente nei due pannelli che compongono l’arredo, comprende nella parte alta un’iscrizione in caratteri arabi realizzati in bianco su fondo ocra. Nella fascia sottostante si sussegue una serie di nicchie da preghiera con il profilo polilobato, entro le quali sono raffigurati, alternativamente, una lampada da moschea e un altro elemento simbolico, forse da identificare con la spada. Le parti inferiori, raccordate tra loro, sono caratterizzate da una serie di motivi circolari disposti a scacchiera e contenenti al loro interno raffigurazioni di stelle a più punte costituite dall’intersezione di figure geometriche variamente intrecciate, con un effetto a caleidoscopio, accentuato dalla policromia dei tessuti usati per il ricamo che spiccano sul fondo beige chiaro, a sua volta ricoperto da ramages stilizzati che formano una fitta rete. Com’è tipico dell’arte islamica, i moduli del disegno, che comprende due riserve circolari a fondo chiaro, alternate a due con fondo scuro, sono incompleti.